Comune di Castello di Godego
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OBBIETTIVI

SALVAGUARDIA DELLA POPOLAZIONE

Il Sindaco ha il compito prioritario della salvaguardia della popolazione, di conseguenza le misure da adottare sono finalizzate all’allontanamento preventivo della popolazione dalle zone di pericolo (designate nella cartografia allegata), con particolare riguardo alle persone di ridotta autonomia, secondo le procedura operative più oltre riportate.
In prima istanza si deve cercare di alloggiare gli sfollati cercando di mantenere uniti i nuclei famigliari presso gli hotel/pensioni censiti nell’ allegato E, con i quali è auspicabile l’avvio di apposite convenzioni. Come seconda istanza si devono utilizzare gli edifici pubblici censiti come ricoveri temporanei e come ultima possibilità, visto il disagio che cera una simile collocazione, l’allestimento di tendopoli unificata, presso il campo sportivo, o delocalizzate nei pressi di gruppi di abitazioni da valutare in funzione degli effetti prodotti dall'evento. Qual’ora la capienza dei ricoveri e accampamenti non sia sufficiente a contenere il flusso di persone si richiederà il supporto al Prefetto di Treviso (o al COM di Castelfranco se già attivato)



RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI LOCALI

Compito del Sindaco è anche quello di garantire la continuità amministrativa sia degli uffici del comune (anagrafe, ufficio tecnico, ecc..) che di quelli appartenenti ad altre istituzioni pubbliche presenti sul territorio, anche durante a fase dell’emergenza, se necessario oltre l’orario d’ufficio archiviando dei recapiti di reperibilità e predisponendo delle turnazioni.
Inoltre deve assicurare i collegamenti con Regione Veneto, con la prefettura di Treviso, con l’Ufficio di Protezione Civile della provincia di Treviso, con il COM di Castelfranco, anche avvalendosi di collegamenti alternativi predisposti a cura delle associazioni di radioamatori.
A tale proposito l’analisi compiuta con software per la propagazione di onde elettromagnetiche indica che con un apparato di bassa potenza (5w in uscita) e frequenza dedicata alla protezione civile (43Mhz), è possibile non solo coprire l’intero territorio comunale ma anche raggiungere con un segnale di qualità, i COC limitrofi di Loria, Riese Pio X, e il COM di Castelfranco.


 

INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

E’ fondamentale che il cittadino della zona direttamente o indirettamente interessata dall’evento conosca preventivamente:
- caratteristiche scientifiche essenziali di base del rischio che insiste nel proprio territorio
- l’esistenza del piano di protezione civile comunale e di come gestisce l’evento
- le misure di comportamento (autoprotezione) da adottare, prima, dopo e durante l’evento
- con quale mezzo saranno diffuse le informazioni e gli allarmi

Poiché il territorio comunale può essere interessato dagli effetti di un incidente industriale rilevante, il comune, ai sensi del comma4 dell’art.22 del D.Lgs. 334/99, deve “portare tempestivamente a conoscenza della popolazione le informazioni del gestore, eventualmente rese maggiormente comprensibili, fermo restando che tali informazioni dovranno includere almeno i contenuti minimi riportati nelle sezioni1,2,3,4,5,6 e 7 della scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori”
Inoltre, come dispone il comma 5, il messaggio deve essere fornito nella forma più idonea ad ogni persona e ad ogni struttura frequentata dal pubblico (scuole, luoghi di culto e impianti sportivi) che possano essere colpiti dall’evento. La diffusione dell’informazione dovrà essere capillare raggiungendo tutti i soggetti interessati e dovrà essere integrata da azioni promozionali finalizzate a stimolare la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini. Le informazioni e le raccomandazioni non possono essere generiche ma vanno commisurate alla situazione di rischio configurata nel PEE.
L’obbiettivo prioritario di questa tipologia d’informazione è quello di rendere consapevoli i cittadini dell’esistenza del rischio industriale e della possibilità di mitigare la conseguenze di un incidente rilevante attraverso i comportamenti di autoprotezione. E’ bene tener conto nella predisposizione dell’azione informativa delle caratteristiche di età, livello di istruzione, stato scoio-economico della popolazione, così come dei differenti livelli di vulnerabilità che caratterizzano alcuni gruppi anziani, disabili e stranieri (vedi cap. “Rischio Industriale”).
In definitiva, l’essenza del messaggio da comunicare è data da due concetti fondamentali: il rischio può essere gestito e gli effetti possono essere mitigati con una serie di procedure e di azioni attivate a vari livelli di responsabilità
Il pacchetto informativo realizzato e adottato dal comune deve essere poi trasmesso alla Prefettura ai fini dell’inserimento nel PEE per completare il documento di pianificazione.
E’ quindi auspicabile l’avvio di una campagna informativa diretta alle presone residenti nella zona a rischio industriale, ma anche in quelle nelle zone a rischio idrogeologico e a quelle le cui abitazioni sorgono nelle zone a rischio sismico.



SALVAGUARDAI DEL SISTEMA PRODUTTIVO LOCALE

Le aree produttive del comune di Castello di Godego, come riportato nel PRG zone D, si collocano nell’ area compresa tra la linea ferrata e la strada regionale S.R.nr.245, lungo al strada provinciale S.P. nr.20 al confine con il comune di Loria, e ancora a nord della strada regionale S.R. 245 (via Chioggia). Gli edifici che le costituiscono sono di recente costruzione (struttura portante in c.a. e tamponature in laterizio o c.a.p.) e quindi sono poco vulnerabili all’evento sismico. Ricadono invece tutte, ad esclusione della zona lungo la S.P. nr.20, in zona a rischio idraulico, come si può vedere nella carta tematica “Rischio Idraulico”, e questo può rallentare o bloccare la produzione, direttamente sulle aziende impedendo l’attività lavorativa o isolandole limitando la viabilità.
E’ quindi indispensabile che gli effetti di un eventuale evento siano eliminati al più presto in modo da ripristinare le condizioni per la ripresa produttiva nel volgere di poche decine di giorni, pena la perdita di competitività o di fette di mercato da parte delle aziende con conseguenti riflessi socio-economici sulla comunità locale.



RIPRISTINO DELLA VIABILITA’ E DEI TRASPORTI

L’immediato ripristino della viabilità è condizione necessaria per un’efficace azione di soccorso e strumento indispensabile per l’afflusso di materie prime indispensabili per le attività economiche.
Le interruzioni della viabilità previste nel piano, dovute ad eventi di tipo sismico, interessano limitate porzioni del territorio comunale e comunque facilmente by-passabili istituendo una circolazione alternativa locale.
Il rischio idraulico può creare una suddivisione del territorio in due zone: Est ed Ovest e in questo caso sarà necessario utilizzare una circolazione extra comunale da concordare con i comuni limitrofi.
Anche una interruzione dovuta ad incidente industriale, pur se limitata alla zona Nord del territorio impone un coinvolgimento dei comuni limitrofi di Riese e Loria.



FUNZIONALITA’ DELLE TELCOMUNICAZIONI

E’ essenziale, in situazioni di emergenza, disporre di strumenti che assicurino i collegamenti tra il COC, le varie componenti del Servizio di Protezione Civile e le squadre di intervento dislocate sul territorio.
Occorre pertanto che presso la sede del COC venga installato un sistema di telecomunicazioni (es. antenna fissa più apparato rice-trasmittente) operante sulla stessa frequenza della locale squadra di volontari e un analogo sistema per il collegamento con il COM di Castelfranco, in grado di operare anche in caso di interruzione o malfunzionamento delle normali reti telefoniche (sia fissa che cellulari).



FUNZIONALITA’ DEI SERVIZI ESSENZIALI

La messa in sicurezza e il ripristino delle reti di erogazione di servizio essenziali (energia elettrica, acqua, gas, ecc..) dovrà essere assicurata dal personale dei relativi soggetti gestori, in attuazione di specifici piani particolareggiati elaborati da ciascun ente competente:
Gas – AscoPiave
Acqua – Servizi Idrici della Castellana
Energia elettrica: ENEL Distribuzione
Al Sindaco compete l’onere di segnalare il malfunzionamento e/o l’interruzione dell’erogazione dei servizi a seguito dell’evento, il sollecito e il controllo del ripristino e la messa a disposizione di proprie maestranze per operazioni complementari
I caso di incidente la Struttura Comunale di Protezione Civile, preso atto dell’evento, deve adoperarsi per mitigare gli effetti della mancanza di uno o più di questi servizi sulla popolazione, con particolare riguardo per le persone non autosufficienti.



CENSIMENTO E SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI

Nel comune di Castello di Godego sono vincolati quali beni culturali ai sensi del D.Lgs. nr.42 del 22/01/2004 villa Martini, villa Negri, villa Cà Loencino, villa Beltrame, villa Caprera, villa Priuli, barco Moncenigo, tuttavia anche per gli edifici catalogati come storici nel PRG e soggetti a vincolo di protezione di grado uno e due è bene eseguire un censimento e valutazione dei danni oltre che a una valutazione di stabilità.



MODULISTICA PER IL CENSIMENTO DEI DANNI A PERSONE E COSE

Al presente piano sono state allegate delle schede da utilizzare nelle varie fasi dell’emergenza da tutte le parti coinvolte, in modo che i dati raccolti risultino omogenei e di facile interpretazione.
E’ compito delle funzione strumentale F9 il censimento dei danno arrecati dall’evento.



RELAZIONE GIORNALIERA DELL’INTERVENTO

Il Sindaco, o un suo collaboratore, a seguito di un evento calamitoso, dovrà redigere la relazione giornaliera in merito alle attivava svolte, avvalendosi anche della modulistica del capitolo precedente, e trasmetterla all’Ufficio di Protezione Civile della Regione Veneto, all’Ufficio di Protezione Civile della Provincia di Treviso e al Prefettura di Treviso
Alla relazione giornaliera sarà inoltre affidato il fondamentale compito di informare la popolazione in maniera compiuta e tempestiva circa l’evolversi dell’emergenza e le conseguenti misure di autoprotezione da adottare.



STRUTTURA DINAMICA DEL PIANO

Il piano di protezione civile comunale non deve essere inteso come frutto dell’ennesimo adempimento burocratico-amministrativo che il comune è tenuto a svolgere. Esso deve diventare invece, uno strumento di lavoro quotidiano per tutti gli appartenenti alla struttura comunale di protezione civile e, in particolare, per i referenti delle funzioni di supporto, i quali nel periodo ordinario ne dovranno assimilare i contenuti e, per quanto di rispettiva competenza, curare l’aggiornamento.
Si tenga presente che quest’ultimo dovrà avvenire non solo in occasione di eventi significativi (eventuali mutamenti dell’assetto urbanistico del territorio, e, quindi, degli scenari di rischio, realizzazione, modifica o eliminazione di infrastrutture, ecc..) ma anche a seguito di variazioni di apparente minore rilievo (acquisizione di nuove risorse, sopravvenuta indisponibilità di persone o mezzi, cambi di indirizzo o numeri telefonici, ecc..) che potrebbero rivelarsi d’importanza fondamentale in situazioni di emergenza. Nel recente Dgr. 1575/2008 vengono indicati come termini per l’aggiornamento del piano, i sei mesi per i dati più frequentemente variabili (es. indirizzi, numeri telefonici, ..) e un anno per l’intero piano.



ESERCITAZIONI

Per testare la validità delle misure contenute nel presente piano e, in particolare, i meccanismi di attivazione degli organi direttivi (CPC), delle strutture operative (COC e Volontariato) in caso di emergenza, si devono svolgere delle periodiche esercitazioni.
La tipologia delle esercitazioni può essere:
- per posti di comando: attivare il CPC e il COC per verificare al validità del sistema di chiamata e la tempistica di risposta;
- operativa: attivare il volontariato e le strutture operative locali per verificare la proprie capacità e l’efficienza dei mezzi e attrezzature;
- dimostrativa: attivare il volontariato  coinvolgendo le popolazione per “pubblicizzare” le modalità di intervento degli operatori, informare sui rischi presenti nel territorio e diffondere le misure di autoprotezione;
- miste: attivare tutte le componenti di protezione civile per verificare l’integrazione fra le varie parti, le comunicazioni e l’utilizzo della modulistica.

In particolare, per quanto riguarda il rischio da incidente rilevante, sarebbe opportuno organizzare esercitazioni con scadenza annuale coinvolgendo, oltre i residenti nelle zone a rischio, anche l’industria interessata che potrebbe aprire le porte dello stabilimento per una visita guidata agli impianti e ai vari sistemi di sicurezza adottati.
Le simulazioni e le esercitazioni dovranno riguardare prevalentemente:
- i segnali d’allarme e di cessato allarme
- i comportamenti individuali di autoprotezione
- le principali misure di sicurezza quali il rifugio al chiuso e l’eventuale evacuazione
Obbiettivi di queste attività sono: facilitare la memorizzazione delle informazioni ricevute attraverso la partecipazione ad azioni reali, favorire la predisposizione alla mobilitazione in modo consapevole e senza panico, verificare l’efficacia dei segnali d’allarme e dei messaggi informativi relativi ai comportamenti da adottare in emergenza.
Anche per le strutture sensibili coinvolte dall’evento (scuole, luoghi di culto, casa di riposo) è necessario promuovere esercitazioni specifiche per promuovere la tempestiva risposta ed il corretto comportamento delle persone coinvolte.
Per favorire la massima adesione alle varie iniziative, vanno predisposti materiali informativi sulle finalità e modalità di realizzazione dell’esercitazione, comprendenti indicazioni relative alle aree coinvolte, alle strutture responsabili, agli operatori che conducono la simulazione, ai comportamenti raccomandati.

 


 

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